La riunione era fissata poco dopo la mezzanotte, quando si era certi che lui avrebbe dormito. L’argomento era di quelli che avrebbero suscitato una interminabile polemica: l’ammissione nel gruppo di un nuovo elemento.
La Fermezza era stata chiara nel comunicato: “La situazione non ci consente più di rimandare la discussione. Dobbiamo decidere se vogliamo che la Tolleranza sia con noi oppure no. Ci vediamo stanotte, al solito posto.”
I sentimenti arrivarono in gruppetti e tutti furono subito fermati dall’Apprensione che, arrivata in largo anticipo, chiedeva ad ognuno il parere su quello che si sarebbe deciso. Quando tutti furono in sala la Fermezza prese la parola.
“Cari compagni emozionali, il dado è tratto. Prima di domani mattina dovremo mettere ai voti la partecipazione della Tolleranza al nostro consesso. Abbiamo alcune ore per chiarirci le idee. Cerchiamo di non farci prendere da noi stesse e di essere il più possibile ragionevoli. Ovviamente non mi riferisco a te”, disse verso la Ragione che stava discorrendo con la Conoscenza sulle soluzioni perfette al problema.
La prima a prendere la parola fu l’Ipocrisia che fece un discorso appassionato, con le lacrime agli occhi e la mano sul cuore.
“Amici”, disse l’Ipocrisia, “fratelli di sensazione, voi che state nel cuore come noi che stiamo nel cervello. Sapete che nessuno più di me è aperta all’arrivo di nuovi sentimenti, soprattutto quando si tratta di cose positive come la Tolleranza. Purtroppo – e non vorrei essere io a dirlo ma preferisco prendermene l’onere – questa volta non possiamo allargarci a nuovi sentimenti. Per una questione di spazio. Di recente alcune sensazioni sono cresciute a dismisura e questo ci impedisce – a malincuore – di accettarne di nuove. A meno che – e su questo mi rimetto a voi – non faccia posto qualcuna di noi…”
L’Egoismo sbatté un pugno sul tavolo facendo trasalire la fila in cui erano sedute le Paurose.
“Ma non se ne parla nemmeno”, urlò, “uscire noi per fare posto a una nuova? Una di cui nemmeno si sente il bisogno? Ma voi siete matti! Questa sembra una di quelle idee di quel cretino del mio fratellastro Altruismo.”
“E poi”, aggiunse di rimbalzo l’Ignoranza, “a me questa Tolleranza mi sembra completamente inutile.”
“Sì, facciamo entrare la Tolleranza”, sbottò l’Arroganza, “e poi lamentiamoci se porta dentro la Promiscuità e l’Indecenza… Tanto non la conosco!”
La discussione andò avanti così per ore senza che sentimenti come la Generosità e la Coscienza, favorevoli all’ingresso della Tolleranza, riuscissero a prendere la parola. Per non parlare poi dell’Altruismo, che da un po’ di tempo sembrava terrorizzato dal fratellastro che gli lanciava occhiatacce ogni volta che faceva per parlare.
Così inizio ad albeggiare e l’Allarmismo, che si era schierato apertamente contro l’ingresso della Tolleranza, invitò l’assemblea a prendere una decisione perché di lì a poco lui si sarebbe svegliato.
“Non c’è niente da decidere”, chiosò con un ghigno la Cattiveria, che fino a quel momento era stata in silenzio, “E’ chiaro che siamo tutti d’accordo. Fine del disc…”
“Ogni volta le stesse parole”, la interruppe una voce dal fondo, “e ogni volta siete sempre peggio. Ricordo quella volta che era arrivata la Solidarietà e avevate detto le stesse cose…”
Era la Saggezza, che parlava dal suo posto seminascosto.
“Voi che non volete la Tolleranza parlate bene, con semplicità, avete le soluzioni in tasca. E’ facile essere allarmisti, arroganti, cattivi. E persino ipocriti”, disse guardando verso l’Ipocrisia che lo fissava stupita con gli occhi sbarrati e una lacrimuccia pronta.
“Eppure. Lo sapete benissimo che senza quegli altri, quelli che non avete fatto parlare, nulla sarebbe lo stesso. Lo sapete che la Tolleranza entrerà comunque, che voi lo vogliate o no. E piano piano si prenderà il suo posto tra voi. Dovrà lottare, certo, ma ce la farà. Ne sono sicura. E ogni giorno in più lei sarà più grande e voi sarete più piccoli.”
“Si sveglia, si sveglia”, gridò un sentimento da lontano e in un attimo la riunione si sciolse e tutti tornarono ai loro posti.
Tutti più uno perchè quando la Solidarietà arrivò nel cuore trovò vicino a sè sua sorella Tolleranza e la abbracciò per la gioia.
(2001, disegno di Keith Haring)
Bello!
Mi ha ricordato questa canzone
You Are My Sister
Gianluca come sempre i tuoi “post vanno dritto al cuore.