Surreale, demenziale, vagamente sgangherato.
Grant Heslov, sceneggiatore dell’eccellente Good Night, Good Luck, mette in scena con il suo socio Clooney come interprete e produttore l’incredibile e forse vera storia degli esperimenti psichici e soprannaturali dell’esercito americano.
Un giornalista allo sbando (Ewan McGregor) finisce in Kuwait al seguito dei soldati americani e lì incontra Lyn Cassady (Clooney), l’ultimo dei nuovi Jedi. Nell’avventuroso viaggio attraverso il deserto iracheno Cassady gli racconterà di come l’esercito americano decise a un certo punto di puntare sul “psichico”, finanziando esperimenti volti a creare soldati-asceti in grado di spostare nuvole, passare attraverso i muri e, ahimè, uccidere capre con la sola forza dello sguardo.
A comandare e ispira il nuovo esercito c’è uno strepitoso e allucinato Jeff Bridges, quasi un Lebowsky alle armi a suon di musica new age e di LSD. A mettere i bastoni fra le ruote e a rappresentare la parte oscura della forza un altrettanto bravo Kevin Spacey.
Insomma, gli ingredienti ci sono tutti per un grande film, continui ammiccamenti ai Coen inclusi. Ma l’insieme non funziona. Non è abbastanza demenziale, nè abbastanza serio. Tutta la seconda parte, finale incluso, diverte ma non convince.
Si salvano solo gli attori, tutti in parte, e soprattutto Clooney, secondo me in una delle migliori interpretazione della sua carriera.
Resta alla fine la curiosità sulla veridicità delle cose raccontate, visto che il libro di Jon Ronson dal quale è tratto il film si spaccia per racconto della realtà. Certo, ci sono le forzature della sceneggiatura. Ma chissà…
L’uomo che fissa le capre
5 febbraio 2010 di chiagia
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