Volendogli trovare un difetto, ha una copertina che fa schifo. E anche il titolo italiano non mi fa impazzire, anche se non ho perfettamente capito quello inglese “Beat the reaper” (dovrebbe essere una roba tipo “batti la mietitrice”, quindi vedi di non morire).
Volendo trovare un altro difetto, scorre troppo in fretta e lo finisci in un respiro (o in uno sparo, come dicono la maggior parte delle recensioni).
Tolto questo, “Vedi di non morire” è uno spettacolo di ironia, sarcasmo, noir, mafia e medici in prima e seconda linea. Con sangue come se piovesse.
Sembra di tornare ai primi Lansdale, molti lo paragonano a Tarantino (vedremo il film che ne trarranno con Di Caprio nei panni del protagonista).
E’ la storia di Pietro Brwna, detto Orso, poi ribattezzato Peter Brown dopo che è passato nel programma di protezione testimoni. Un gangster mafioso per motivi sentimentali, in seguito riconvertito alla scienza medica per riscattare i suoi peccati salvando vite umane, almeno finchè non si ritrova tra i suoi pazienti un ex collega che lo riconosce…
C’è davvero di tutto, squali inclusi. E ci si diverte un sacco, a patto che piaccia lo stile tagliente del debuttante Josh Bazell.
Tutta la parte medica, con le comiche spiegazioni e le irresistibili note, è quasi un bonus track.
Purtroppo, come detto, finisce presto, accidenti a lui.
Vedi di non morire – di Josh Bazell
23 agosto 2010 di chiagia
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